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Affrontare le distorsioni cognitive (III)

Affrontare le distorsioni cognitive (III)

Dopo aver preso in considerazione quali sono e come funzionano le principali distorsioni cognitive vogliamo ora provare a vedere come affrontarle.

Quando proviamo una sensazione di disagio o viviamo un’esperienza emotiva negativa, proviamo a rintracciare nella nostra mente quale pensiero ha dato origine a un tale vissuto. Una volta individuato il pensiero proviamo a porci alcune domande. In primo luogo dobbiamo sempre ricordare che un pensiero non è un fatto, chiediamoci quindi se stiamo confondendo le due cose, ad esempio il dirsi tutta la mia vita è un disastro è un pensiero che indubbiamente non mi fa star bene, ma è davvero così? Non c’è proprio niente nella mia vita che mi piace?

Vediamo allora cosa potremmo fare per affrontare questi pensieri irrazionali:

–          Prendere in considerazione altre spiegazioni: cosa penserebbero altre persone se fossero al mio posto? Cosa penserei io se fossi in una condizione emotiva differente?

–          Ponderare bene gli indizi: ho a disposizioni informazioni sufficienti o sto traendo conclusioni affrettate?

–          Concentriamoci sul da farsi: è una situazione per cui posso fare qualcosa in questo momento?

–          Siamo realistici: nella vita non esiste niente di assoluto, le cose non sono mai o solo in un modo o solo nell’altro

–          Le nostre previsioni possono essere sbagliate: Il futuro infatti non è prevedibile: chiediamoci se stiamo considerando un possibile evento futuro come qualcosa di assolutamente certo, ci sono volte in cui le nostre previsioni non si sono rivelate corrette?

Secondo Albert Ellis uno dei padri fondatori della psicoterapia cognitiva e ideatore della terapia RET (Rational Emotive Therapy) i pensieri irrazionali vanno messi costantemente in dubbio, contestati e discussi fino a quando non impariamo ad abbandonarli per sostituirli con credenze razionali. Egli suggerisce alcune modalità attraverso cui mettere in discussione i pensieri irrazionali, ovvero cercando prove a favore e prove contro la validità di quel pensiero, domandandosi peggio che vada cosa potrebbe succedermi? E se succedesse questo cosa potrei fare allora?

La terapia cognitivo comportamentale usa questi e altri metodi per operare ristrutturazioni cognitive che possano migliorare l’equilibrio psicologico, la qualità di vita e le relazioni che intratteniamo con gli altri.

 

Dr.ssa Sabrina Cattaneo – Psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Centro Cognitivo Saronno