“Psicologa” da 10 anni, curava senza alcun titolo. La Guardia di finanza di Saronno ha smascherato una cinquantenne: aveva trasformato il proprio appartamento in uno studio dove riceveva decine di pazienti. Pare praticasse le terapie con pietre “speciali”, “ipnosi regressiva” e prescriveva persino farmaci.”
Davanti al verificarsi di casi come questo anche sul territorio di Saronno è doveroso offrire informazioni a chi decidesse di chiedere aiuto a causa di problemi psicologici.
Vediamo quindi quali sono le differenze fra le diverse figure “psico”, che titoli devono avere e in quali casi possono essere utili.
Lo psicoterapeuta. Si è laureato in psicologia o in medicina e, dopo il necessario periodo di tirocinio post-lauream e relativo esame di stato, ha frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia (4 anni) riconosciuta dall’ente governativo deputato (M.I.U.R.). Ha inoltre dovuto svolgere tre anni di tirocinio in una struttura convenzionata. Lo psicoterapeuta è la figura professionale adeguata a praticare la psico-terapia, ovvero la cura delle persone attraverso la parola. Gli psicoterapeuti possono essere di “orientamenti teorici” diversi, ma condividono un’adeguata conoscenza dei problemi psichici e padroneggiano tecniche terapeutiche riconosciute.
Lo psicologo. Si è laureato in psicologia ( 5 anni). Dopo un anno di tirocinio ha superato l’esame di stato e si è iscritto all’albo degli psicologi. Il titolo di Psicologo non abilita a praticare la psicoterapia, ma a svolgere “colloqui di sostegno psicologico”. Dato che la differenza fra le due pratiche ad oggi non è ancora chiaramente definita, di fatto gli psicologi non specializzati in psicoterapia sono comunque abilitati a “prendere in carico” un paziente nel pieno rispetto della legge. Spesso, comunque, gli psicologi non affrontano la specializzazione quadriennale in psicoterapia ma approfondiscono in altri modi le tecniche terapeutiche, divenendo clinici esperti in grado di fornire un aiuto concreto tanto quanto uno psicologo-psicoterapeuta.
Lo psichiatra. E’ laureato in medicina (6 anni) e specializzato in psichiatria (3 anni). La sua funzione principale è diagnosticare in modo corretto i disturbi psichici e curarli attraverso la prescrizione di farmaci. Formalmente ha anche il titolo di “psicoterapeuta”, anche se nel suo percorso specialistico il più delle volte non ha ricevuto una formazione specifica per attuare questo tipo di terapie. Possiede comunque le basi teoriche per appropriarsi correttamente delle tecniche psico-terapeuiche ed utilizzarle efficacemente. Alcuni psichiatri, infatti, nonostante la specializzazione in psichiatria si dedicano poi completamente alla professione di psicoterapeuta. In questi casi, al fine di apprendere correttamente le tecniche psicoterapeutiche, spesso affrontanto il percorso quadriennale di specializzazione in psicoterapia, anche se formalmente sono gia in possesso del titolo professionale.
Lo psicoanalista: è un professionista che utilizza il metodo di cura derivante dall’opera del famoso medico Sigmund Freud. Oggi tale metodologia si è arricchita del contributo di molti psicoanalisti e ne esistono quindi decine di varianti. Il percorso terapeutico con queste tecniche è detto “analisi” e gli psicoanalisti ci tengono a precisare che è qualcosa di diverso dalla “semplice” psicoterapia. E’ un percorso solitamente molto lungo e presuppone spesso un’analisi approfondita della personalità del paziente e dei suoi rapporti familiari. Non esiste il titolo legalmente riconosciuto di “psicoanalista”, per cui per praticare tale metodologia è necessario essere psicologi e/o psicoterapeuti. In ogni caso gli psicoanalisti, oltre ai percorsi di cui si è detto sopra, hanno affrontato spesso una lunga preparazione personale e sono quindi professionisti molto seri in grado di offrire aiuto concreto.
Questi sono i professionisti in grado di fornire un aiuto qualificato per affrontare i problemi psicologici, dato che lo stato ha concretamente verificato la loro preparazione teorica e pratica prima di rilasciare loro un titolo professionale.
Purtroppo anche sul territorio di Saronno pare avvengano diversi abusi. Utilizzando titoli professionali di fantasia, o comunque non riconosciuti dalla legge, alcuni cercano di praticare la professione di psicologo-psicoterapeuta senza averne i titoli. Ovviamente i più furbi non dicono esplicitamente di praticare terapie psicologiche, perchè per questo sarebbero perseguibili penalmente. Promettono invece interventi dai nomi altisonanti, spesso vantando titoli professionali dal suono “straniero”, al fine di confondere la clientela. La caratteristica comune di questi abusi è però sempre la stessa: attribuirsi la competenza di saper aiutare le persone a risolvere i loro problemi attraverso il dialogo, senza aver compiuto i lunghi studi necessari.
La radice del problema è questa: la legge non puo vietare a nessuno di farsi pagare per parlare con qualcun altro per cui, di fatto, questi abusi sono molto difficilmente perseguibili. Gli albi professionali, attraverso le progressive specificazioni della nozione giuridica di “atti tipici della professione psicologica”, stanno compiendo seri sforzi per restringere lo spazio di manovra di questi impostori. E’ però sempre necessario che qualche “paziente”, divenuto consapevole della truffa, rompa il “muro del silenzio” e denunci tutto, superando la vergogna spesso presente in questi casi. Diversamete, non è possibile stabilire se sia stato commesso un abuso professionale e la legge è impotente.
Non è questa la sede per entrare nel merito dei diversi titoli e delle presunte tecniche che queste persone inventano per praticare abusivamente le professioni descritte in precedenza. Vogliamo solo ricordare che il rischio peggiore di questi “interventi” non è tanto nell’utilizzo delle varie pseudo-terapie, anche se di certo possono arrecare danno ai pazienti. Il rischio più grave è che, privi di adeguata formazione, queste persone non sono in grado di riconoscere quando i problemi sono davvero gravi. A volte dietro a disagi apparentemente contenuti si nascondono problemi psicologici molto seri in via di “strutturazione”, che presuppongono interventi molto specifici o l’invio a strutture sanitarie pubbliche. Ci sono psicopatologie, come per esempio la depressione maggiore, dove comprendere per tempo la natura del problema e avviare una terapia adeguata in tempi utili può risultare di vitale importanza. Ma queste persone non hanno gli strumenti per capire la natura e, sopratutto, per valutare la gravità dei casi di cui si “prendono cura”. Continuano quindi a proporre le loro “consulenze” fino a quando il problema non emerge in tutta la sua drammaticità.
Questo è il primo motivo per cui questi signori non assomigliano agli allegri truffatori della commedia italiana, non sono tanti totò, ma persone che giocano sulla salute degli altri a scopo di lucro e che per questo andrebbero punite severamente.
Segnalateci pure eventuali abusi nella zona di Saronno, attiveremo le indagini degli albi professionali competenti.
Dott. Michele Rossi
Centro Cognitivo – Saronno –
www.centrocognitivo.it