Il diffondersi del telefono cellulare come mezzo principale di comunicazione ha profonde implicazioni per la formazione dell’identità dei giovani d’oggi.
Per i giovani utenti il cellulare assume un importante significato sociale, poiché contribuisce a supportare e sviluppare i rapporti con il proprio gruppo di pari, insieme al sentimento di appartenenza al gruppo stesso.
Uno degli aspetti cruciali dell’uso del cellulare è che, tramite questo strumento, gli utenti sono sempre disponibili e presenti.
Come emerso dalla ricerca svolta da G. Stald presso l’Università di Copenaghen (2006), la maggior parte dei giovani difficilmente spegne il proprio telefono, se non in rare occasioni, per non perdere la possibilità di rimanere sempre in contatto con la propria cerchia di amici, ottenere il loro supporto e godere della loro presenza “virtuale”.
Mantenendo il cellulare sempre acceso, i giovani non hanno momenti liberi ma sembrano nutrire il desiderio di avere il controllo perenne su ogni aspetto della propria vita, grazie proprio a questo mezzo di comunicazione, in grado di valicare qualsiasi tipo di distanza.
Questo utilizzo continuo del telefono, inoltre, evidenzia un altro importante aspetto: spesso i giovani, anche quando sono fisicamente presenti in un determinato luogo, in realtà sono proiettati mentalmente altrove, verso la persona con cui stanno in quel momento interagendo mediante il cellulare.
Emerge in questo modo un certo senso di onnipotenza tra i ragazzi, i quali pretendono, seppur inconsciamente, di essere simultaneamente presenti in più luoghi nello stesso tempo, così come di essere sempre disponibili in qualsiasi circostanza e a qualsiasi ora del giorno e della notte, con l’illusione di poter in questo modo mantenere un costante controllo su ogni aspetto della loro vita sociale.
Mediante questo strumento essi coltivano le proprie relazioni intime, ottenendo il supporto e il sostegno necessari allo sviluppo della propria identità ma, d’altra parte, senza un controllo nel suo utilizzo, è come se non esistessero più confini personali, ogni aspetto della vita viene condiviso con gli altri attraverso una pervasiva negoziazione di contesti e significati.
dr.ssa Virna Graffeo, psicologa età evolutiva