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TRA CORPO E MENTE: L’IPOCONDRIA

TRA CORPO E MENTE: L’IPOCONDRIA

Capita spesso di sentire un lieve malessere fisico o un leggero dolore localizzato in una qualche parte del corpo, che poi passa e che dimentichiamo di aver avuto, o almeno questo è quanto accade a molte persone; per altre un piccolo cambiamento nel ritmo del battito cardiaco o una fugace fitta allo stomaco possono innescare un susseguirsi di pensieri relativi alla propria salute ripetitivi e pervasivi, che diventano vere e proprie preoccupazioni e arrivano a trasformarsi in una reale paura di avere una malattia gravissima, addirittura mortale. Questi timori possono occupare il pensiero per molto tempo durante la giornata, non ci sono rassicurazioni di amici o famigliari che li possano placare efficacemente e anche l’intervento di medici e specialisti e il riscontro oggettivo di numerosi esami strumentali non ottiene il risultato desiderato.

Le persone che soffrono di ipocondria non riescono a distogliere l’attenzione dal proprio corpo, lo passano in rassegna interpretando ogni minima variazione (normale manifestazione dell’attività corporea) come una prova a sostegno dei propri timori e innescano così un circolo vizioso in cui si sentono “ingabbiati”; in tutto questo turbinio di pensieri e preoccupazioni non c’è spazio in cui si possa insinuare l’idea che l’origine di questo disagio possa essere di tipo emotivo, i segnali fisici si sentono in un modo talmente chiaro da non lasciare la possibilità di un’ipotesi diversa da quella di una grave malattia fisica.

Se però c’è almeno in parte la sensazione che le preoccupazioni riguardo la salute siano eccessive e non funzionali, magari riconosciuta grazie anche all’aiuto del medico o di persone vicine che comprendono la vera essenza del disagio, è più facile accedere a un percorso psicologico che può essere davvero ciò che serve a stare meglio: la terapia aiuta a comprendere i sintomi, a gestire meglio l’ansia ad essi legata e a contrastare quel turbine di pensieri negativi e preoccupanti da cui ci si può sentire travolti.

La letteratura sostiene il fatto che la terapia cognitivo comportamentale sia quella più efficace per il trattamento dell’ipocondria e che in quest’ambito buoni risultati sembrano arrivare dalla terapia di gruppo.

Dott.ssa Elisa Morosi – Psicologa di Centro Cognitivo Saronno

www.centrocognitivo.it