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Le trappole del pensiero. Le distorsioni cognitive (I)

Le trappole del pensiero. Le distorsioni cognitive (I)

Secondo la terapia cognitivo comportamentale i nostri pensieri e le nostre convinzioni agiscono e influenzano il modo in cui ci sentiamo e ci comportiamo. Il più delle volte non badiamo ai pensieri che sopravvengono in automatico nella nostra mente e questo è spesso un bene per la nostra economia cognitiva, ma a volte certi modi di pensare e vedere il mondo circostante non ci fanno stare bene e soprattutto non ci aiutano a raggiungere i nostri scopi. L’emozione cognitiva suona così come un campanello d’allarme e ci suggerisce di soffermarci un attimo sul pensiero che l’ha generata per valutare la sua adeguatezza.

Capita spesso infatti che tutti noi presi dagli automatismi del nostro modo di pensare commettiamo degli errori cognitivi che costituiscono delle distorsioni nel modo di vedere la realtà che ci circonda. Il primo autore ad occuparsi di questi aspetti fu A.T. Beck (nella foto) il quale ha sottolineato come questo sia un atteggiamento molto comune tra gli esseri umani. Ognuno di noi infatti ha le sue distorsioni “preferite”, è importante perciò esserne consapevoli per poter ristrutturare questi pensieri quando non ci fanno star bene e non ci permettono di avere un atteggiamento efficace verso la situazione che ci sta di fronte.

Scopo della Terapia Cognitivo Comportamentale e parte del trattamento proposto presso Centro Cognitivo Saronno consiste proprio nell’individuare e modificare tali pensieri per renderli più funzionali.

Nei prossimi articoli un anticipazione sulle principali distorsioni cognitive e come ristrutturarle.

Dr.ssa Sabrina Cattaneo psicologa e psicoterapeuta ad orientamento cognitivo comportamentale.